L’importanza dei sani confini e del riconoscimento delle dinamiche che non ci appartengono

Avete mai notato come, spesso, quando facciamo un corso importante, lavoriamo profondamente su di noi, riceviamo una seduta importante o siamo all’inizio di un grande passo di trasformazione possono succedere cose ‘strane’ nella nostra vita?

Può essere che qualcuno, magari in famiglia, cominci a comportarsi in modo fuori di testa, ad urlarci addosso o comunque a comportarsi con noi, senza alcuna ragione, come se rispondesse a qualche avvenimento che noi non riusciamo a vedere?

Perché succede?

Intanto, banalmente, perché chi si sente in colpa con se stesso, sentirà noi come ‘minaccia’ perché ci siamo presi la responsabilità e l’impegno di lavorare per cambiare e migliorare quello che non ci sta bene di noi e della nostra vita, e spesso le persone che ci usano come pretesto non prendono questo impegno con se stesse e preferiscono usare qualcuno come scusa per sfogare il senso di svalorizzazione personale che è in realtà rivolto a loro stessi. Ma si può essere talmente inconsapevoli (non nella consapevolezza) da non rendersene conto .

Poi perché i risultati e i miglioramenti piacciono a tutti ma è più facile arrabbiarsi con qualcuno che ha risultati e ci mostra i nostri limiti che prendere in mano la propria vita, anche facendosi aiutare, e cominciare a trasformare i limiti e le difficoltà che stiamo creando per avere QUEI risultati.

Al nostro sistema di convinzione spesso serve essere testimone di accadimenti del genere, così da mettere in dubbio quello che stiamo facendo, non riusciamo a mantenere il nostro centro e il nostro radicamento, ed ecco che i nostri vari io sopravvivenza e undercurrent (parti del nostro subconscio) usano subito tutto per cercare di ‘farci tornare indietro’ (nei limiti che ci eravamo imposti) e nella zona confort così da bloccare ogni risultato e cambiamento che viene sentito come ‘pericoloso’, non perché effettivamente tale ma solo perché ci fa uscire dagli schemi (e spesso dalle difficoltà) che ci eravamo creati.

Cosa possiamo fare? Intanto è bene ritrovare il nostro centro così da non farci destabilizzare da cose del genere. Possiamo usare una matrice come Tantra, Primo Chakra o Special 3 per farlo. Poi possiamo controllare che programmazioni o obblighi ancora abbiamo che magari richiamano questo tipo di esperienze.

Come al solito la capacità di avere e mantenere sani confini è FONDAMENTALE. Intanto perché ci permetterà di mettere paletti e distinguere le nostre dinamiche e programmazioni da quelle invece che sono solo esterne e che magari possiamo avere solo come programmazioni proiettate e non veramente nostre. Distinguere ci permetterà di liberarci da queste, oltre che lavorarci direttamente, e rimandare al mittente tutto quello che non è nostro. Oltre il lavoro sulle convinzioni e sui sentimenti le matrici che lavorano maggiormente per aiutarci con i sani confini sono Spazio Tempo, TimeShift e Special 4 specie abbinate a Piramide

Altrimenti ci servirà capire cosa stiamo imparando e perché stiamo ancora creando quel genere di episodio così da poterlo completare e trasformare per andare oltre. Ma sopratutto ci servirà a non bloccare i successi e i risultati che stiamo avendo solo per ‘accontentare’ inconsciamente o conformarci alle ‘non’ modalità di miglioramento di qualcuno altro